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Progetto Dakinipuri

La cura di un luogo  - l’espansione di un intento

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Questo progetto è nato da una visione sorta dall’incontro con un luogo unico. Quando giunsi su questo colle chiamato Poneta, a pochi passi dalla mia casa, mi accorsi della sua energia e qualità archetipica: si erge come il ventre di una donna incinta in mezzo a una vallata, circondata da colline che la proteggono, il colle viene accarezzato dolcemente dai venti, e dal suo punto più alto si vede il paesaggio che si estende nelle quattro direzioni, si vede il sole quando sorge e quando tramonta, si vede la luna piena che si specchia nei raggi del sole rosso della sera. Ci passano nuvole che un vento leggero foggia in forme misteriose, caprioli passeggiano fra gli olivi insieme a istrici e cinghiali. Le foglie dei 3333(!) olivi sui pendii del colle frusciavano nel vento al mio passaggio, riflettendo la luce brillante del luogo. Non ho più perso la visione che sorse quel giorno.

Questo posto esiste e qui possiamo insieme creare uno spazio d’incontro, di cura  e di celebrazione, circondato dalle abitazioni di chi vi partecipa.

 

 

Dal primo momento ho sentito che questo luogo era speciale e che era veramente importante valorizzarlo. Sia per onorare la terra stessa, sia per coinvolgere persone sensibili e rispettose che hanno il senso della cura della terra, dell’umanità e degli animali, a partire dal luogo stesso, dal suo habitat incontaminato. Con questo intento, con questa attenzione, possiamo costruire sulle vecchie rovine le nostre case e un Tempio nel quale ci si incontra, si medita e si prega insieme, raccogliendo le nostre forze per realizzare una cultura di Pace e di Rispetto.

Quando un luogo ha una configurazione di questo tipo ci si trova in genere una chiesa in cima. Perché? Perché gli antichi cristiani sapevano come utilizzare i “luoghi di potere” per espandere e far diffondere più facilmente la loro visione. Ce ne sono migliaia e migliaia di esempi, e non solo cristiani; tutte le tradizioni spirituali hanno usato questi luoghi particolari per costruire templi, per onorare la vita e lo spirito. Come  ho detto, questo è un luogo di grande energia, nei dintorni vi hanno rinvenuto antichi resti etruschi ed è circondato da canyon di tufo e squarci aperti nella terra, che caratterizzano questo paesaggio. Si trova in stretta vicinanza alla Via Francigena e si gode di un panorama straordinario. Spesso si sente perfino il vento del mare, anche se ci si trova nel centro della penisola. Lo sguardo si estende fino alle alpi Apuane, che frastagliano l’orizzonte a nord-ovest.

Il paese dove si trova il colle si chiama Tresanti, un paesino con poche anime, ma a 30 minuti di distanza da Firenze. Il paese è nel bel mezzo dei colli preposti alla coltivazione del Chianti Montespertoli.

 

La presentazione di questo progetto, richiama l’attenzione di chi vuole parteciparvi come co-fondatore, fruitore, sostenitore e/o donatore.

  • Co-fondatori sono coloro che si sentono attratti dal progetto e vogliono parteciparvi attivamente, investendo in una particella del podere per costruire la loro abitazione di grandezza variabile e/o coltivare la terra del luogo.

  • Fruitori sono coloro che vogliono partecipare al progetto, dedicando del tempo ad aiutare e partecipare alla realizzazione dello stesso e usufruendo delle varie opportunità che si possano presentare. Per esempio i fruitori si possono appassionare e impegnare sia nella creazione dell’azienda agricola, sia nella costruzione del Tempio.

  • Sostenitori sono coloro che sostengono il progetto con donazioni di varia entità o offrendo le proprie capacità nel divenire del progetto.

  • Donatori sono coloro che vogliono partecipare con un loro impegno economico più cospicuo per la realizzazione del progetto.

Chi si sente chiamato/a può ricoprire più di uno di questi ruoli.

 

IL PROGETTO: La Terra – Le Abitazioni – Il Tempio

 

La Terra

Il podere è di 21 ettari, composti da oliveti e vigne. Ai piedi del colle c’è anche un laghetto per l’irrigazione. Ai suoi tempi è stato installato un impianto di irrigazione che non è più funzionante.

I 3333 olivi necessitano di potature, ma sono in buone condizioni.

Le vigne sono funzionanti e per il momento affittati ad altri.

Alla base del progetto c’è una visione di recare minor disturbo alla terra, muoversi con massimo rispetto, perciò è fondamentale la scelta di una coltura biologica e/o biodinamica. Con tutta questa terra, si possono coltivare piante e cultivar diverse, come anche piante officinali, ortaggi e alberi da frutto. Si potrebbe mettere delle arnie per fare il miele. Tutto dipende dalla volontà di chi vuole impegnarsi per creare un progetto agricolo qui.

L’attuale proprietario è disponibile ad accompagnare chi vuole occuparsi della terra, con consigli e con la sua lunga esperienza di coltivatore diretto di un’azienda che ha anche vinto premi come azienda agricola modello. Questo passaggio di timone ha un suo valore molto profondo e siamo felici che possa verificarsi.

 

Le Abitazioni

In cima al colle vi sono 2 edifici composti di un quartiere a corpo unico di circa 1000m2 e di un fienile di circa 300 m2. Secondo la legge sarebbe possibile costruire, con i dovuti permessi e cambiamento di destinazione, gli stessi volumi dell’attuale complesso.

Proponiamo un progetto “co-housing” in cui alcuni spazi sono in comune e altri privati, da decidere in comune accordo alla partenza della costruzione. Il comune di Montespertoli è molto favorevole a questo tipo di bonifica e valorizzazione del territorio, considerando le sue potenzialità produttive e abitative.

La costruzione di tutti gli edifici sarà in bioedilizia, e per chi vuole in autocostruzione. Il progetto impiantistico come depuratore, fognature, riscaldamento e luce in comune per tutti gli spazi che sono in comune per mantenere i costi più bassi, e eventualmente in privato per gli spazi interni di ogni abitazione.

 

Il Tempio:

è inevitabile e bello fare offerte, dare… offrire le cose più belle con tutto il cuore che si allarga e l’onda di beatitudine, la gioia che senti in quel momento che si sprigiona nel tuo corpo cambiandoti, per sempre.

I bambini sono già così, sono generosi in modo spontaneo, gioioso, senza secondi fini.

Dare senza chiedere niente in ritorno è vero cibo per noi, è nutrimento. È realizzazione.

L’Offerta del Mandala è un modo per aprire i nostri cuori, per riconoscere ciò che è veramente prezioso nella vita e valorizzarlo senza distrazioni.

Questo luogo, Poneta, ha la forma di un Mandala naturale, ha un punto centrale e una circonferenza. Nel Mandala si vede un centro che rappresenta l’asse dell’universo, un punto metafisico chiamato Monte Meru; è una montagna mitologica, sì, ma lo troviamo pure  rappresentato nel nostro mondo terreno, è chiamato Monte Kailash e si trova sul “tetto del mondo” nel Tibet. Il Monte Meru si trova anche dentro di noi come la sommità, la corona  della nostra testa, il sincipite. Il Mandala è una quadratura del cerchio che può essere compresa e intesa a molti livelli: raccoglie tutte le forze, quelle esterne e quelle interne, quelle micro e macrocosmiche e verte in tutte le direzioni.

L’idea di Tempio contiene, per me, tutto il progetto. E’ la Celebrazione, è il Dono – alla Terra, al Sole e alla Luna, ai nostri Maestri e Maestre, a noi stessi come esseri perfetti. Riconoscere,  ringraziare e valorizzare questo aspetto è molto più importante di ciò che pensiamo in genere; e ciò vale anche per chi si veda distratto, impulsivo o impaurito.

Il Tempio è, nel progetto che sto condividendo con molti, un luogo dove coltivare la gioia e la forza che già alberga in noi, e dove condividerla con altri.

Come crearlo? Viene dalla forza, dall’entusiasmo che mettete in moto, che diventa donazioni e contributi da parte delle persone, anche come mano d’opera.

Il tempio sarà costruito nella regia dell’associazione Soleluna, un’associazione culturale senza scopo di lucro, nella quale i membri partecipano attivamente, se desiderano, al progetto. L’associazione è collegata a vari Maestri e Maestre di tradizioni diverse, e in particolar modo alla scuola Sakya del buddismo tibetano. Il buddismo è una tradizione che rispetta totalmente le altre tradizioni spirituali e questo luogo sarà aperto a tutti i sinceri ricercatori.Il Maestro S.S. Sakya Trizin, il capo spirituale della tradizione Sakya, ha dato la sua benedizione al progetto.

I particolari del progetto saranno presentati fra un po’ di tempo, quando avremo tutti i dettagli sia del costo del luogo, sia della quantità esatta che si possa costruire e come è vincolato il luogo per la costruzione. Per più informazioni per favore contatta Jessica a jessica@associazionesoleluna.it o jessica@sakyangongaling.it o via tel. +390571659063 o +39335482485.

Jessica Martensson Ngawang Dolkar

Associazione Soleluna

Sakya Ngon Ga Ling

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